Il Tempo della fraternità

L’ultimo tempo del cammino di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi ha un nome bello e importante: Tempo della fraternità.

Bello perché ci ricorda l’essenza della nostra fede: siamo infatti fratelli di Cristo e fratelli tra di noi, importante perché invita ciascuna comunità a non abbandonare i ragazzi in una fase delicata della loro crescita, ma ad aver cura di loro e a introdurli sempre più nella Chiesa perché facciano una vera esperienza di fraternità.

Per sostenere il Tempo della fraternità è stata predisposta anche una guida ad uso di quanti, catechisti ed educatori, accompagneranno i preadolescenti.  La guida è suddivisa in tre parti che prendono il nome da alcuni strumenti per il viaggio: Bussola, Mappa e Stradario. La Bussola come per i viaggiatori permette di orientarsi, cosi nella guida essa presenta i principi fondamentali, l’orizzonte, su cui si inserisce il quarto tempo: il cammino di Iniziazione cristiana con le tre dimensioni fondamentali (annuncio, liturgia e carità), i soggetti i preadolescenti e gli accompagnatori, gli obiettivi e i contenuti, la presenza dei genitori, il rapporto con le associazioni e la progettazione.  La Mappa invece presenta i temi generatori cioè quegli aspetti che toccano la vita del preadolescente, accompagnati da domande vitali. I temi tratteggiano il desiderio di vita piena del preadolescente, e richiamano in chiave esistenziale i sacramenti appena celebrati: Penitenza, Cresima ed Eucaristia. Nella Mappa ci sta l’identità (chi sono?), il corpo (perché cambio?), gli amici/il gruppo (chi è mio amico?), le scelte (posso decidere io?), il futuro (cosa mi piacerebbe fare e chi vorrei essere?), il credere (a quale Dio posso affidarmi?), il cibo (cosa mi nutre?), gratuità (posso donarmi anch’io?), la fragilità (ce la farò a rialzarmi?) il comunicare (come farmi capire e come capire gli altri?), gli affetti (cosa provo?), il gioco (cosa mi appassiona?). Infine lo Stradario, la parte più pratica, in cui vengono proposte alcune esemplificazioni di attività che si possono vivere con il gruppo dei ragazzi. Esse sono suggerimenti che ogni équipe di accompagnatori può far proprie o riadattare alle esigenze e possibilità del gruppo.

Ma la cosa forse più nuova della guida è rappresentata da due aspetti. Il primo è il metodo, cioè le indicazioni per poter accompagnare i ragazzi nel loro cammino mistagogico. La guida infatti non si limita a offrire solo le proposte di esperienze concrete, ma propone alcuni passaggi metodologici che ogni equipe educativa potrà mettere in atto per costruire un’esperienza che sia il più aderente possibile alla vita dei ragazzi. Ogni equipe dopo aver invocato lo Spirito nella preghiera, dovrà individuare dalla Mappa un tema generatore, da questo e dai suoi numerosi significati (nuvola di parole) formulare una domanda che tocca la vita dei ragazzi, infine elaborare un’esperienza che sia di risposta alla domanda.  Il secondo aspetto innovativo è espresso dal soggetto che accompagna i ragazzi. Infatti non c’è più solo il catechista, accanto a lui si propone la figura di un educatore giovane e, dove è possibile, anche altri operatori pastorali segno concreto della cura di tutta la comunità cristiana.

È tuttavia da ricordare che nessuna guida o sussidio potrà mai sostituire la relazione educativa tra catechista/educatore e ragazzo che per prima determina l’efficacia della proposta e della crescita nella fede dei preadolescenti. Ma questa va costruita con pazienza, fiducia e passione giorno per giorno.

don Giorgio Bezze

 

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