2014

AVER CURA I primi germogli della nuova iniziazione cristiana. La fase più delicata

 

Quando comincia l’autunno il contadino pensa già alla seminagione, che racchiude in sé un gesto semplice, affascinante e carico di infinita speranza.

La semina, nella sua rudimentale semplicità, richiede, comunque, attenzione ed esperienza. Non tutti i semi, infatti, vanno seminati allo stesso modo e nello stesso periodo.

Quando poi il seme germoglia e comincia a generare le prime foglie, l’attenzione del contadino si trasforma in cura amorosa e vigile. I primi tempi di vita della pianta infatti sono molto più delicati della seminagione stessa, perché i piccoli arbusti sono ancora teneri, esposti a numerosi rischi e basta un niente perché muoiano.

L’immagine della semina e della successiva cura premurosa per il tenero germoglio sono metafore che ci aiutano a capire quali attenzioni necessitano nell’impegno di rinnovamento del cammino di iniziazione cristiana di fanciulli e ragazzi, nei prossimi tempi, evitando rischi, avversità e pericoli non facilmente superabili.

Lo scorso anno più di 350 parrocchie hanno iniziato il nuovo percorso scelto dalla nostra diocesi, quest’anno si aggiungeranno tutte le altre. I primi passi sono stati caratterizzati dall’entusiasmo della novità e dalla speranza che il cambiamento porti buoni frutti.

Tutto sommato dobbiamo riconoscere che l’inizio, pur comportando alcune fatiche, non è stato particolarmente  gravoso, non è stato ostacolato da rischi insormontabili e c’è stata in molte parrocchie vera passione e fervore.

Il tempo che ci aspetta, invece, quello dei primi germogli, è il tempo più delicato, in cui il rischio di vanificare tutto è molto alto.

Infatti, i prossimi anni si potrà avvertire la fatica dell’accompagnamento dei genitori, la difficoltà di reperire altri accompagnatori, il calo dell’entusiasmo dei primi tempi.

Per questo è necessario operare con premura, curando le relazioni con i genitori, instaurando rapporti sinceri, cordiali, di stima e soprattutto gratuiti e incondizionati. Le buone relazioni e la testimonianza credibile della propria fede aumentano le possibilità che ci siano altri genitori disponibili a diventare accompagnatori di adulti.

Si dovrà vigilare sul rischio di cadere nello scoraggiamento di fronte alle difficoltà, tenendo alte le motivazioni di fondo che hanno spinto al rinnovamento. Non dovrà mai mancare il coinvolgimento della comunità e del consiglio pastorale parrocchiale, i quali dovranno essere informati sui passi che si stanno compiendo, coinvolgendo tutti i membri quando sarà opportuno.

Se ci saranno cura, fiducia e passione per l’annuncio, la pianticella appena piantata non morirà, ma continuerà a crescere!

Giorgio Bezze

 

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