Un altro tempo che inizia, un’altra tappa da vivere: così sarà per i tanti bambini e ragazzi che cominciano o continuano il loro percorso di iniziazione cristiana.
Per questo sarebbe meglio abbandonare la dicitura, purtroppo ancora in voga da parte di tanti catechisti, apertura dell’anno catechistico, che sa tanto di vecchia scuola!!
Cominciamo piuttosto ad incontrare i ragazzi in maniera semplice, magari personalmente, ritessendo i rapporti che possono essersi indeboliti durante l’estate, soprattutto con coloro che non hanno partecipato a nessuna iniziativa estiva (Grest, camposcuola…)
Realizziamo degli inviti personalizzati per il primo incontro di gruppo: ciò aiuta a cambiare stile, a creare una relazione diversa, più diretta, a liberarsi di sovrastrutture e complicanze.
Iniziamo a organizzare qualche incontro, facendoci raccontare dai ragazzi le esperienze che hanno vissuto nel corso dell’estate, e chiediamo loro se hanno sentito parlare di Gesù in altri ambienti. E solo dopo aver fatto due o tre incontri si passerà, in accordo con il parroco, all’ulteriore proposta: partecipare a quella Eucaristia domenicale che segna l’avvio ufficiale per chi inizia il Primo discepolato con la consegna del Vangelo, e una nuova tappa per tutti gli altri.
Così anche quest’anno, molti bambini cominceranno a muovere i primi passi e ad orientare le proprie scelte verso quel Gesù di cui – espressione quasi obbligatoria oggigiorno – forse ne avranno sentito parlare. Cominceranno anche a conoscere la Chiesa, non solo, si spera, quella fatta di mattoni, ma anche quella più vera ed autentica, costituita da fratelli e sorelle più grandi che già testimoniano il Vangelo.
Per molti ragazzi, quelli di 196 parrocchie, sarà anche il tempo che li porterà a vivere l’ultima Quaresima, nonché la celebrazione dei sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia. Sarà un tempo intenso in cui ogni ragazzo è invitato a sentire sempre più forte l’amicizia con Gesù, la sua vicinanza, il suo amore grande, grazie al dono dello Spirito Santo. E sarà invitato a scoprire quei segni in cui si rende presente la misericordia di Dio.
Accompagnare alla scoperta della vita cristiana questi futuri cristiani è un’opportunità anche per tutta la comunità cristiana, che in tal modo potrà riscoprire la sua fede, il suo attaccamento alla Parola di Dio, la sua capacità di pregare e di vivere un’autentica fraternità.
Ad aprire questa via di riscoperta della propria fede ci sono in primis i genitori che in questi anni, si spera, hanno accompagnato i propri figli lungo il cammino. Se hanno accolto le proposte pensate per loro, se non sono stati solo ad osservare, ma si sono lasciati coinvolgere con la propria vita, sicuramente non saranno stati indifferenti alle domande che provocano la vita e la relazione con Dio e la Chiesa.
Dopo i genitori ci sono i catechisti e gli accompagnatori dei genitori insieme ai parroci; anche per loro questa nuova tappa che inizia può diventare un’occasione di riscoperta della bellezza della fede che si vive, ma anche del fascino dei sacramenti, quali segni visibili che comunicano la salvezza operata dalla Pasqua del Signore. Una nuova occasione per scoprire la gioia e la festa che sono gli elementi costitutivi della comunità parrocchiale che trova in Dio la sorgente della felicità. La “dimensione gioiosa della vita va ricompresa in tutta la sua densità e intensità per poterla offrire, a motivo di quella serenità interiore che oggi tutti cercano e condizione per comprendere meglio il senso vero dell’essere cristiani e della vita di fede.” (Incontriamo Gesù n°55).
Infine, il nuovo tempo segnerà per molti gruppi l’inizio del tempo della Fraternità, una irrinunciabile occasione per non abbandonare i ragazzi dopo i sacramenti, ma offrire loro un nuovo cammino per gustare la profondità di ciò che si è celebrato e di trovarne l’aggancio con la loro vita in totale trasformazione.
Giorgio Bezze