Nessuno aveva pensato a far cenare tutta quella gente che seguiva Gesù fin dal mattino e i discepoli, fattasi sera, invitarono il Signore a congedare le persone convenute perché si procurassero il cibo e rientrassero a casa. «Date loro voi stessi da mangiare», aveva risposto. L’ordine, sul momento, deve aver disorientato non poco i discepoli, impreparati a questa evenienza. Poi, insieme con il Signore, si è fatto chiaro il modo di sfamare quella gente e alla fine pane e pesce furono condivisi e moltiplicati abbondantemente. Sul nascere si temette un fallimento, ma ne venne un’esperienza indimenticabile: al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si affiancò quello della condivisione e della comunione con gli altri. La gente sentì aver trovato il Pastore e nacque fiducia e amicizia anche tra persone sconosciute.
Il quadro evangelico forse ha qualche somiglianza con il nostro compito di catechisti, di persone che si mettono a disposizione nel campo dell’evangelizzazione e dell’Iniziazione cristiana. Incontriamo i ragazzi, o i loro genitori, dedichiamo loro del tempo, impegniamo molte energie e viene l’ora di rimandarli a casa, perché le famiglie li aspettano, perché hanno altri impegni, devono incontrarsi con gli amici… Li lasciamo andare, eppure ci accorgiamo che manca qualcosa, che hanno bisogno di altro, hanno “fame” e il Signore sembra ripetere ancora: «Date loro voi stessi da mangiare». Eppure, che cosa potremmo dare di più? Vorremmo offrire quanto vediamo mancare anche nelle case o negli ambienti ricreativi, ma non sappiamo come raggiungerli, da che parte iniziare e… proviamo tanta inadeguatezza. Dobbiamo andare dal Signore, perché ci aggreghi a lui e capire assieme a lui come raggiungere le persone e che cosa offrire loro.
È questo il senso dell’adorazione perpetua nella città di Padova. Dallo scorso giugno il vescovo Claudio ha voluto che nella chiesa di santa Lucia, finalmente riaperta al culto, l’adorazione eucaristica fosse prolungata anche nelle ore notturne. In questi mesi numerosi fedeli hanno sostato in preghiera davanti all’Eucaristia solennemente esposta. L’iniziativa si aggiunge ad altre proposte simili, sparse nel territorio della Diocesi. L’adorazione eucaristica non è un’attività che si aggiunge alle altre. Risponde certamente al bisogno di silenzio, alla necessità di trovare una pausa tra i ritmi logoranti del lavoro e della famiglia. Anzitutto però è il dono della presenza silenziosa ed evangelizzante di Gesù nel cuore della città. Ci aiuta a evangelizzare, ci spinge a raggiungere la gente che ha fame di… Dio. Adorare il Signore non è questione di “devozione personale”, ma è un fatto di Chiesa! È un fatto dunque, che interessa ogni catechista che è chiamato a mettere all’origine di ogni suo intervento o iniziativa catechistica la relazione personale con il Signore Gesù.
Così anche i catechisti e gli accompagnatori dei genitori, e pure gli educatori dei ragazzi, sono invitati a unirsi agli adoratori che notte e giorno pregano in silenzio davanti al Signore per offrire un’ora del loro tempo.
Per dare la propria adesione è sufficiente iscriversi sul sito dell’adorazione perpetua di Padova o contattare il numero 393 2525853.
Nicola Tonello e Giorgio Bezze