Primo incontro zonale formativo domenica 22 gennaio per operatori, catechisti e famiglie impegnate in pastorale, promosso da ufficio di pastorale per la famiglia e ufficio per l’annuncio e la catechesi.
Il tema: Come annunciare la Buona notizia a coloro che vivono la fragilità dei legami affettivi spezzati?
«Sempre più spesso – sottolinea don Cristiano Arduini, direttore dell’ufficio di pastorale per la famiglia – ci accompagniamo con genitori separati e con i loro figli nelle proposte di catechesi e di gruppo dentro le nostre comunità. E non sempre ci sentiamo adeguati in questo nostro metterci a fianco di famiglie ferite segnate da un legame spezzato, di adulti e ragazzi che condividono i drammi, ma anche momenti di serenità, che fanno parte di questa situazione di vita. Il tentativo è di maturare assieme alcune attenzioni pratiche quando si cerca di consegnare il Vangelo ai questi fratelli».
A partire da questo desiderio, ecco l’organizzazione e la proposta di un pomeriggio formativo, caratterizzato da una dinamica laboratoriale e che attinge all’esperienza di tre professioniste (Daniela Pipinato, Bruna Baldin e Mariagrazia Rodella), psicopedagogiste e mediatrici familiari.
L’appuntamento si tiene dalle 15.30 alle 18.30 presso il centro parrocchiale di Sant’Anna di Piove di Sacco e viene, quindi, riproposto in tre altre zone della diocesi: domenica 5 febbraio presso l’Abbazia di Santa Maria delle Carceri, domenica 12 febbraio presso il centro parrocchiale di Fellette e domenica 19 febbraio presso il centro parrocchiale di Rubano.
«Questo nostro muoverci lo sentiamo come una risposta simbolica a quell’andare verso le periferie cui ci richiama spesso papa Francesco – aggiunge don Arduini – È un andare per ascoltare, sostenere, promuovere. Annunciare la Buona Novella a piccoli e grandi significa mettersi accanto a questi fratelli e sorelle; a volte stare dietro, a volte stare a fianco, a volte davanti offrendo l’unico vero strumento capace di ridare gusto al vivere, e cioè il Vangelo, narrando la vita, gli incontri, i gesti di Gesù per porre piccole sementi nel cuore di ogni uomo e donna. Per noi significa davvero vivere Emmaus».
Claudia Belleffi