Ad essere, per bambini, ragazzi e giovani, testimoni appassionati e credibili del Signore
Un gesto per riempire l’estate
Anche nel pieno dell’estate Speciale catechisti non va in vacanza. Resta tra di noi come strumento semplice, ma mi auguro utile, mutuando le parole di una nota pubblicità, per non spegnere il pensiero e ricaricare la passione per l’annuncio del vangelo.
Papa Benedetto XVI durante il suo pontificato parlando a dei laici impegnati nelle parrocchie, diceva che «nella nuova evangelizzazione non si tratta di trovare una nuova tattica per rilanciare la chiesa, ma di deporre tutto ciò che è soltanto tattica e di cercare la piena sincerità portando la fede alla sua piena identità, togliendo da essa ciò che solo apparentemente è fede, ma in verità è convenzione e abitudine».
Si tratta quindi di andare al cuore di un incontro, quello che è avvenuto tra noi e Gesù, quello che ogni giorno ci apre alla speranza e ci fa vivere cogliendo tutto come segno del suo amore. Solo lo stile autentico della nostra relazione con il Signore, sarà in grado, nei confronti di chi è lontano dalla fede, di suscitare domande, aprire cammini di ricerca, predisporre a lasciarsi incontrare dalla grazia del Risorto e far nascere il desiderio di ritornare a far parte della chiesa.
Papa Francesco ci sta dimostrando che il vangelo si annuncia con i gesti più che con le parole. La sua dimora umile e semplice, gli abbracci alle persone più piccole e deboli, le scarpe un po’ sgualcite e la semplice borsa da viaggio nera con cui si è imbarcato sull’aereo che lo portava in Brasile, sono incisivi più di tutti i discorsi. Quella di papa Francesco è una teologia dei gesti attraverso i quali ci racconta chi è Dio. E come i gesti rendono credibili le parole del papa, così la concretezza dei comportamenti alimentati da una fede autentica rende credibile, vero e palpabile ciò che ogni parrocchia professa e celebra.
Per questo san Paolo ci ricorda che «la parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore. Questa è la parola della fede che noi annunciamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati» (Rom 10,8-11).
Un invito, dunque, a vivere la nostra adesione al Signore con gioia e passione, anche in questo tempo estivo, rivolgendo un pensiero particolare ai tanti ragazzi e adolescenti che sono attualmente impegnati nelle varie esperienze di formazione (campiscuola, route, campi-lavoro, settimane di spiritualità, ecc.), e, ancora, ai giovani che si sono radunati a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù. Come è importante per la crescita della loro fede trovare adulti credibili! Adulti che sappiano accompagnare nel cammino di fede attraverso gesti di autentica carità evangelica, con la loro serenità e con la loro capacità di sperare anche quando l’aria si fa pesante.
Il pellegrinaggio internazionale di fine estate a Roma – a cui anche la nostra diocesi parteciperà con 400 catechisti – sarà una occasione per compiere il gesto di rinnovare la nostra professione di fede nelle mani del successore di Pietro per chiedere l’intercessione degli apostoli e dei martiri, affinché il nuovo cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli e ragazzi che andremo ufficialmente a iniziare, sia una vera occasione di rigenerazione per tutta la chiesa di Padova.
Giorgio Bezze
direttore ufficio catechistico diocesano
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