SPECIALE CATECHISTI / Febbraio 2013

INIZIAZIONE CRISTIANA
 
Le parrocchie di fronte alla decisione di intraprendere il cammino
 
L’importanza di una scelta
 
In occasione dell’incontro congiunto di sabato 9 febbraio, veniamo a conoscenza di quante e quali parrocchie hanno deciso di intraprendere dal prossimo ottobre il rinnovato cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli e ragazzi. In queste settimane, infatti, si sono svolti i coordinamenti vicariali in cui verificare non solo chi ha compiuto la scelta, ma anche la disponibilità degli accompagnatori per i genitori. So che non è stato e non è tuttora facile arrivare a tale scelta per molti motivi cui abbiamo più volte accennato. Voglio tuttavia sperare che le parrocchie siano arrivate a una tale decisione per effetto del cammino previsto dagli orientamenti pastorali e che, quindi, abbiano deciso di intraprendere il nuovo percorso nella consapevolezza che il compito di iniziare alla fede riguarda tutti gli adulti.
Se invece la scelta fosse stata fatta solo per una passiva obbedienza e, quindi, senza una vera convinzione o, peggio ancora, per superficialità, omettendo cioè di considerare gli aspetti fondamentali della nuova evangelizzazione, i soggetti coinvolti e lo stile da adottare, allora il rischio di ricadere nelle stesse modalità del vecchio impianto, cambiando solamente nomi e definizioni, sarebbe particolarmente concreto. In effetti, non ci potrà essere vera iniziazione cristiana se non ci sarà soprattutto un cambiamento di mentalità, tale da indurre gli adulti della parrocchia a essere più missionari ed estroversi nei confronti di chi sta al di fuori della vita della chiesa.
Non ci potrà essere vera iniziazione cristiana se a preoccupare sarà sempre e solo l’utilizzo di sussidi, senza invece l’intento di rendere la comunità capace di testimoniare con la vita la propria fede in Cristo Gesù morto e risorto.
Non ci potrà essere vera iniziazione cristiana se a portarla avanti saranno solo i catechisti, o meglio le catechiste, visto che l’educazione ha ancora come colore predominante il rosa, che pur avendo una grande buona volontà, sono insufficienti da sole a iniziare alla vita cristiana le nuove generazioni. Mi auguro, e credo di interpretare anche l’attesa del vescovo Antonio, che ogni parrocchia guidata dal suo pastore scelga di iniziare il nuovo cammino solo dopo aver approfondito, studiato, pregato e coinvolto tutta la comunità, e i genitori in primis, in questo cambio epocale.
Giorgio Bezze
 
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