Speciale Catechisti / GIUGNO 2014

INIZIAZIONE CRISTIANA

 

Alcune risposte utili guardando al prossimo anno

 

Domande che ritornano frequenti

Si avvicina la conclusione di quest’anno pastorale e con essa dei percorsi dei bambini e dei genitori del rinnovato cammino di iniziazione cristiana. Dopo il primo anno di esperienza sono molte le domande nate tra i catechisti e gli accompagnatori dei genitori che ho potuto raccogliere durante i vari incontri vissuti in queste ultime settimane.

Tra le tante riporto le più frequenti, e tento di dare una risposta sperando di offrire un aiuto a tutti coloro che ne sentono la necessità.

La prima domanda è: quanti incontri ci saranno nel prossimo anno per i genitori? E per i bambini cosa si proporrà? Innanzitutto vorrei dire che chi fa questa domanda ha ancora una mentalità legata sempre e comunque al percorso strutturato, e al “bisogna fare tutto ad ogni costo” al di là delle persone che si hanno di fronte. Per cui una prima risposta potrebbe essere che ogni équipe, in base a come è andato il cammino con i genitori e alle esigenze che si sono evidenziate, deciderà il numero degli incontri. E tuttavia come équipe diocesana proponiamo un percorso di 3-4 incontri a cui vanno aggiunte le celebrazioni da vivere con i propri figli. Teniamo poi presente che il prossimo anno è solo la prima tappa, di tre che fanno parte del secondo tempo chiamato “primo discepolato”. Per questa proposta sarà disponibile da metà giugno un sussidio. Rispetto al primo tempo, gli incontri per i bambini aumenteranno perché questi avranno bisogno di fare precise esperienze per diventare cristiani. Il “primo discepolato” infatti sarà il tempo centrale che li porterà a decidere se seguire o meno Gesù. Anche per questo cammino ci sarà un sussidio.

Seconda domanda: se i genitori hanno un altro figlio che comincia il cammino di iniziazione cristiana come si devono comportare? Sono obbligati a partecipare a tutti gli incontri anche per il secondo figlio? Inizio con il ricordare che il motivo del coinvolgimento dei genitori non è per farli tornare al catechismo obbligatorio, ma quello di offrire una possibilità di riprendere la loro personale relazione di fede e di aiutarli nell’educazione cristiana dei figli. Se questo sta già avvenendo partecipando agli incontri del primo figlio non vedo perché deve ripetersi anche per il secondo, rischiando di creare una fatica in più. Mi sembrerebbe pertanto opportuno lasciare ai genitori la libertà di scelta, senza che nessuno li obblighi a partecipare nel caso del secondo figlio. L’unica cosa che si deve chiedere ai genitori è di essere presenti ai riti che coinvolgono entrambi i figli previsti nel “primo discepolato”.

Una terza domanda che crea più preoccupazione si riferisce alla “reperibilità” di nuovi accompagnatori dei genitori per i gruppi che inizieranno i prossimi anni e che suona più o meno così: dove troveremo altri accompagnatori dei genitori?

È indubbio che prima di far crescere una nuova mentalità partecipativa degli adulti, e in particolare dei genitori nel cammino di iniziazione cristiana, ci vuole tempo. Nei primi anni servono persone più disponibili di altre che si accollano anche qualche peso in più, o meglio qualche gruppo in più. Ma su questa questione bisogna lavorare in prospettiva, vorrei dire in anticipo, e cioè già da ora e soprattutto durante il prossimo anno si dovranno affiancare altri adulti agli accompagnatori già presenti, in modo che gradualmente apprendano quelle attenzioni e dinamiche per saper accompagnare a loro volta altri genitori.

 

Giorgio Bezze

 
 
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