Speciale Catechisti / MARZO 2015

Da più parti mi giungono le segnalazioni delle difficoltà che tanti accompagnatori incontrano nel condividere il cammino con i genitori.

Sono difficoltà di vario tipo, ma che sostanzialmente si possono riassumere in un desiderio comune: quello che i genitori siano più partecipi, più convinti e disponibili nei confronti del cammino che stanno compiendo. In effetti, molti sono saltuari nella loro presenza; altri contestano le proposte, avvertendole come imposizioni o come scelte scarsamente utili; altri ancora accettano tutto passivamente, perché è un dovere farlo, senza quindi capire il vero senso del loro coinvolgimento, e altri ancora considerano il cammino troppo semplice e superficiale per le proprie esigenze.

Di fronte a queste difficoltà, da parte degli accompagnatori e dei parroci, c’è anche la tentazione di mollare tutto e tornare indietro, al tempo in cui i genitori non venivano per nulla coinvolti nel cammino dei figli o, nella migliore delle ipotesi, venivano coinvolti solo in prossimità della celebrazione dei sacramenti, perché convocati dal parroco e non certo da un’équipe di altri adulti. Alla nostalgia per il passato e alla tentazione di interrompere il cammino intrapreso dobbiamo opporre un forte interrogativo: perché abbiamo fatto tutto questo?

La risposta è chiara. Si accompagnano i genitori nel cammino di iniziazione cristiana dei figli non per farli diventare come vorremmo noi, ma perché possano incontrare altri adulti fraterni, sereni, che presentano un volto di parrocchia accogliente, non giudicante, paziente e attenta a ogni storia e situazione, anche quelle che non si sarebbe mai pensato di incontrare. Si è scelto di accompagnare i genitori per dare loro un’occasione, se lo vorranno, di poter risvegliare e motivare la loro fede, ma senza pretendere risultati immediati, perché – lo sappiamo bene – la storia non è scritta da noi, e tanto meno quella di fede.

Si accompagnano i genitori perché si è convinti che quando un adulto vive in prima persona la sua relazione personale con il Signore, saprà essere di aiuto anche ai più piccoli, trovando parole e gesti adeguati, sebbene – è il caso di precisarlo – la comunità cristiana non rifiuterà mai quei bambini che non hanno avuto la grazia di essere accompagnati da mamma e papà.

Nell’incontro per tutti gli accompagnatori dei genitori, che si terrà domenica 22 marzo all’Opera della Provvidenza diSarmeola, dalle 15.30 alle 18.30 alla presenza del vescovo Antonio, si tornerà su queste questioni dando modo a tutti di avere un confronto chiaro, sincero e propositivo.

Giorgio Bezze

 

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