In questi giorni mi è capitato tra le mani il testo della Lettera agli Efesini di sant’Ignazio, vescovo di Antiochia nel II secolo dopo Cristo. Ignazio sta per morire e sente il bisogno di scrivere alla comunità dei cristiani per esortarli a camminare insieme, secondo la volontà di Dio. Egli scrive, in particolare, che tutti i cristiani sono uniti al vescovo «…come le corde alla cetra. In tal modo nell’accordo dei vostri sentimenti e nella perfetta armonia del vostro amore fraterno, s’innalzerà un concerto di lodi a Gesù Cristo. Ciascuno di voi si studi di far coro».
Vorrei fare mio questo invito di Sant’Ignazio, nella pienezza del suo significato, per rivolgerlo a tutti i catechisti, ma anche a tutti coloro che in vari modi si sentono coinvolti nel compito dell’educazione cristiana e operano per l’edificazione della chiesa.
In un tempo di gravi difficoltà e di generico impoverimento sotto tanti punti di vista, come quello di oggi, è importante che i figli della chiesa rimangano uniti. Uniti per non disperdere risorse preziose, per confortarsi gli uni con gli altri, per affrontare con maggior fede le sofferenze della prova.
Soprattutto è necessario rimanere uniti nel contesto attuale quando si parla di trasmissione della fede, di iniziare alla vita cristiana le giovani generazioni.
Nell’opera di iniziazione cristiana infatti non c’è spazio per navigatori solitari, per battitori liberi: all’interno della comunità cristiana, la via della comunione, la collaborazione, la sinergia tra catechisti e tutte le figure educative presenti in parrocchia, rappresentano presupposti indispensabili, senza i quali l’iniziazione alla fede non potrebbe avvenire. Ciascun adulto, con le sue capacità, con il suo stato di vita, con le sue peculiarità, è chiamato a rendersi consapevole del proprio ruolo partecipativo nel processo di generazione alla fede, consapevole che è la somma dei singoli che determina il risultato!
Come comunità cristiane dobbiamo sempre più incamminarci verso il lavoro d’insieme, la logica dell’alleanza educativa.
È importante creare sinergie educative tra i vari componenti della parrocchia, principalmente tra i catechisti stessi e tra questi e gli educatori di associazioni e movimenti, tra catechisti e genitori e insegnanti di religione. Si tratta di voci e strumenti diversi che devono dar vita a un unico coro, perché la comunità cristiana continui a generare alla fede.
don Giorgio Bezze