Un secolo fa il decreto Quam singulari del papa veneto san Pio X anticipava l’età di ammissione al sacramento a sette anni
La prima comunione e i ragazzi, una Nota
La prima comunione e i ragazzi, una Nota
I vescovi triveneti sulle scelte per l’oggi
Quest’anno ricorre il 100° anniversario del decreto Quam singulari Christus amore, pubblicato dalla sacra congregazione dei sacramenti l’8 agosto 1910 per disposizione del papa san Pio X, con cui si stabiliva che i ragazzi fossero ammessi alla prima comunione all’età della discrezione, cioè verso i sette anni di età, anziché ai dodici-quattordici anni, come prevedeva la prassi pastorale di quel tempo.
I vescovi della regione ecclesiastica del Triveneto, in cui nacque e svolse il suo ministero presbiterale ed episcopale il papa san Pio X (1835-1914), hanno desiderato ricordare questo decreto pontificio, nel centesimo anno della sua pubblicazione, con una nota pastorale: non solo per onorare il santo pontefice veneto, uomo buono, ma insieme fermo e risoluto nel promuovere il rinnovamento della vita ecclesiale, ma anche per richiamare il valore decisivo dell’iniziazione cristiana dei ragazzi, soprattutto in questo tempo, segnato da un accelerato processo di secolarizzazione e di indifferenza religiosa.
Il testo lo si può trovare presso l’ufficio diocesano per la catechesi (2 euro). Qui di seguito invece riportiamo un articolo di Luciano Meddi, che nel presentare i criteri di lettura del testo, indirettamente ne presenta anche la sua struttura e il contenuto.
don Giorgio Bezze