Il cammino si fa a tratti, facendo un passo dopo l’altro. Cosi, anche la nostra esperienza formativa è in continuo movimento e non può mai dirsi compiuta. Essa deve essere costantemente integrata ed arricchita di nuove esperienze, di nuovi stimoli, di nuove acquisizioni in grado di aggiornare le nostre competenze, bibliche, spirituali, pedagogiche e comunicative.
Quello della formazione è un tratto crescente che non raggiunge mai un punto di arrivo nella vita di un catechista. Per questo si parla di formazione permanente. La formazione, peraltro, trasforma la persona, che attiva nuovi interessi, conoscenze e creatività. “Non si capisce un catechista che non sia creativo” diceva Papa Francesco ai catechisti nell’anno della fede, e proseguiva: “per essere fedeli, per essere creativi, bisogna sapere cambiare. Saper cambiare. E perché devo cambiare? È per adeguarmi alle circostanze nelle quali devo annunciare il Vangelo. Per rimanere con Dio, bisogna saper uscire, non per paura di uscire”.
Molti catechisti fanno ancora fatica ad acquisire questa mentalità, tanto che, sembrerà strano, alcuni non hanno mai partecipato a nessuna proposta formativa. Certo, la vita è complessa e richiede sempre più tempo da dedicare al lavoro, alla famiglia, alla scuola e al riposo, ma è pur vero che una scelta adulta richiama alla responsabilità di portare avanti un compito nel miglio modo possibile.
A questo si aggiunga la capacità, per il catechista, di testimoniare la fede nella semplicità e nella quotidianità della vita. Se il catechista non si sente un chiamato, e se non risponde attraverso il suo servizio a questa chiamata, difficilmente potrà essere fedele e costante nel suo ministero.
Per questo motivo è importante coltivare il rapporto personale con il Signore, in modo da essere persona trasformata dalla fede che sa rendere ragione della propria speranza instaurando con coloro che iniziano il cammino un rapporto di maternità/paternità nella fede dentro ad un’esperienza comune di fraternità.
Il catechista è un credente che si colloca dentro il progetto amorevole di Dio e si rende disponibile a seguirlo come testimone di fede. È fondamentale
Un altro anno inizia: che sia un tempo per un ulteriore tratto di formazione per la vita personale e per conoscere un altro tratto del volto del Signore Gesù.
Giorgio Bezze