Forte giunga all’orecchio di ogni cristiano questo invito: vegliate, siate vigili, non lasciatevi cogliere impreparati!
Ma cosa vuol dire vegliare rimanere svegli, essere attenti, attendere?
Veglia la sposa che attende lo sposo, la madre che attende il figlio lontano, la sentinella che scruta nel cuore della notte.
Vegliare significa preparare una strada nel deserto, in ogni nostro deserto del cuore, là dove tutto sembra senza vita, senza speranza perché il vento del dolore, dell’ingiustizia, della solitudine sembrano sempre più forti.
Isaia è il grande profeta dell’avvento: il suo nome significa “il Signore, Lui la mia salvezza!” E’ anche con l’aiuto delle sue parole che vogliamo inoltrarci in questo tempo di Grazia:” Si rallegrino il deserto e la terra arida; si canti con gioia e con giubilo. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore:”Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, Egli viene a salvarvi!”. Sta per arrivare il nostro Salvatore, il nostro innamorato; l’Infinito, sconfinato amore di Dio per l’uomo viene a prendere dimora in noi! Si fa carne nella nostra carne mortale.
Ma in noi sentiamo a volte qualcosa che impedisce questo incontro. Guardiamo il nostro corpo e vediamo un corpo malato, sofferente, imperfetto. Non ci sentiamo pienamente a nostro agio, non ci vediamo come un corpo buono, bello, pulito. Dio non può venire ad abitare in noi, no non può! Quando guardiamo con attenzione alla nostra vita, vediamo le ferite della nostra storia che ancora sanguinano per abbandoni, incomprensioni, mancanza di affetto, di abbracci… Gesù viene a liberarci, dalle nostre paure, dai nostri dubbi e creare uno spazio dentro di noi nel quale poter stare con lui.
In questo tempo di avvento siamo chiamati a non disperare pensando che non possiamo cambiare noi stessi dopo tanti anni. Entriamo semplicemente come siamo nella stanza dei nostri cuori. Dio si fa corpo per entrare nel nostro corpo e renderci figli nel Figlio!
Lasciamo che Egli ci trasformi con il suo amore e ci renda, così, capaci di ricevere il suo affetto nell’interezza del nostro essere; la nostra vita sarà allora un inno di benedizione, Parola di Dio che ci rende Dio!
Sorelle Clarisse di Montagnana