Eccoci al 2018, arrivato puntualmente con una splendida luna piena, quasi a volerci promettere tanta luce per i passi di un cammino che ormai quasi tutti prevedono solo difficile e carico di problemi, e questa prospettiva è certamente quella oggettivamente più rispondente alla realtà …vista dal versante della terra. La pensano in maniera diversa gli uomini e le donne credenti, che hanno imparato ad affidare la propria esistenza all’Amore eterno ed onnipotente di Dio che nulla permette se non per il più grande bene di tutti i suoi figli, fedeli o vagabondi, operosi od oziosi, buoni o cattivi. Per questo è insieme a lui che iniziamo ogni nuovo anno, intorno all’altare, per offrire il Divino Sacrificio come espressione di convinta gratitudine per tutto ciò che è stato ed anche per tutto ciò che sarà, perché tutto è stato e sarà dono del Padre dei Cieli che, come ha recentemente ricordato anche il Santo Padre Francesco, non ci lascia mai soli nella tentazione, nel dolore o nella difficoltà ma con la sua grazia tutto trasforma in scala d’oro per salire verso il pieno ed eterno compimento della vita di ciascuno. Forse a qualcuno potrà pensare che questo è sempre la stessa ricetta di vita; a loro rispondiamo con la parola dell’apostolo Giovanni che, ormai vecchissimo, ripeteva sempre lo stesso ammonimento: «Figlioli, amatevi gli uni gli altri» e ai discepoli che si lamentavano chiedendo perché ritornava sempre sullo stesso concetto rispose: «Perché questo è il comando del Signore e se lo si osserva basta». Anche noi non ci stanchiamo di ripetere a tutti che la fiducia assoluta in Dio è l’unica certezza che fa serena e bella, anzi meravigliosa, la vita.