Lavorando in centro a Padova è quasi impossibile non accorgersi che siamo in Avvento : i tappeti rossi sui marciapiedi, i fiocchi sui monumenti, le luci, le ghirlande luminose….tutto ci proietta verso il Natale, e anche se si tratta dell’aspetto più mondano e consumistico, tutto questo fermento che si avverte, mi fa molto pensare….Quando attendiamo un avvenimento importante, ecco che per tempo ci procuriamo il necessario per viverlo e sfruttarlo al meglio l’evento: ci prepariamo con fantasia e con cura, la stessa cura che ci insegnano i nostri esercenti e commercianti, che non badano a spese per rendere più accattivante il loro negozio affinché le vendite Natalizie siano fruttuose….mi domando allora… quanto tempo, quanta passione ed energia investiamo noi, per prepararci alla venuta del Signore? In che modo e con quanta cura e zelo prepariamo il nostro cuore, la nostra famiglia, la nostra Comunità? E ancora….nelle nostre case ci sono segni che aiutano noi e i nostri figli a sentire che questo è un tempo diverso dagli altri?
Ricordo con piacere il momento in cui a casa nostra abbiamo recuperato dal ripostiglio la scatola di legno che contiene le piccole statue del presepe…Mio marito si è offerto di sistemare i punti luce, alla fine dell’allestimento, mentre le mie figlie ormai “troppo grandi”- dicono – per partecipare alla preparazione, hanno dato il loro contributo caricandomi in macchina e portandomi di corsa a comperare il muschio e i sassi per la stradina, dettagli – a sentir loro – indispensabili per completare la scenografia di montagna….Il più piccolo, invece, che aspettava con impazienza quel giorno, quando è stato il momento di cominciare l’allestimento, scartava le statuine “alla velocità della luce” ed accompagnava la comparsa di ognuna di esse con un’ esclamazione di stupore, mentre contestualmente mi faceva domande per scoprire qualcosa sul personaggio rappresentato e quale fosse il posto più adatto per lui nella “scena” : se vicino alla stalla, o in cammino, o ancora intento alle sue occupazioni …
Mi piace pensare che ogni statuina, raccontando una storia di vita comune, rappresenti ciascuno di noi, e guardando il presepe, alla sera, mi meraviglia e mi commuove questo Dio che vuole venire ad abitare tra la gente comune, vuole incarnarsi e mescolarsi con la nostra umanità, che sperimento e sento tanto fragile, piena di zone oscure, e così disperatamente bisognosa di speranza e di salvezza…..!
Nel nostro presepe ci sono tantissime pecore – troppe mamma – mi rimprovera mio figlio….ma queste, ho spiegato, mi ricordano il “gregge di Israele” quel popolo che il Signore ha strappato dalla schiavitù dell’Egitto e ha guidato come un Pastore, con cura e attenzione, per quarant’anni nel deserto, fino alla terra promessa …Tra i pastori ce n’è uno che porta un agnellino sulle spalle : mi piace vedere in lui simboleggiato Gesù Buon Pastore, che tante volte mi ha portato in braccio quando non ero in grado di camminare perchè ferita dai miei peccati, che mi ha cercato e riportato a casa, quando avevo smarrito la strada ….Nella scena non c’è ancora il Bambino….: quel vuoto da riempire mi ricorda il non senso e la precarietà che molte volte abita il cuore dell’uomo : il vuoto della mancanza di amore, dell’ indifferenza e dalla solitudine; un vuoto che Gesù vuole venire ad abitare e riempire della Sua presenza, è quel bisogno di vita e di eternità che Lui solo può soddisfare…..
Mi piace notare tra i pastori in cammino verso la grotta, la figura di un giovinetto che dorme tranquillo accanto al fuoco : l’annuncio degli angeli non lo ha destato, egli continua il suo sonno e non si cura di quanto accade attorno a lui …mi piace immaginare rappresenti l’uomo sprofondato nel peso delle sue fatiche quotidiane, a cui non è stato ancora portato l’Annuncio, l’uomo che attende di essere risvegliato a nuovo vita…
Nella stalla ci sono Giuseppe e Maria…..Quando penso allo sposo di Maria, non immagino un “povero diavolo” a cui il destino ha giocato un brutto scherzo : nella scelta di quest’uomo che sposa una donna incinta, – e non certo per opera sua – ed accetta di amarla e proteggerla prendendosi cura di lei, affrontando anche la vergogna e la derisione della sua gente, ebbene in lui, vedo e ammiro una grande capacità di amare, matura e disinteressata, una capacità veramente fuori dal comune…..e che dire di Maria? Quando penso alla Madre di Gesù, e Madre nostra, non posso non ricordare il momento in cui tutto ebbe inizio per lei : la visita dell’angelo, quelle parole che hanno cambiato totalmente la sua vita, le sento vive ed attuali anche per noi oggi : come Maria, anche noi, che siamo Chiesa, Sposa di Cristo, abbiamo trovato grazia presso Dio e siamo chiamati ad essere un grembo accogliente che fecondato dalla Parola, possa generare Suo Figlio….e Maria disse :”Ma come è possibile, poichè non conosco uomo” – nel santo turbamento di Maria, di fronte ad un annuncio così grande, mi piace pensare non ci sia incredulità nei confronti della potenza di Dio, quanto piuttosto la paura che prende anche noi, quando siamo consapevoli della nostra fragilità ed inadeguatezza di fronte ad una promessa così grande…
“Lo Spirito scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” …Dio conosce il nostro passato, quello che noi siamo ora e che siamo stati, ma conosce anche quello che per Sua Grazia possiamo diventare : qualunque sia la nostra situazione, Il Signore viene e vuole fare di noi la Sua casa, vuole abitare la nostra umanità, e non importa quanto misera o ferita o inadeguata essa sia….che altro avrebbe potuto fare di più di questo a testimonianza del Suo immenso Amore? Natale allora è spalancare le porte del nostro cuore a questo Amore che è fedele – perché è per sempre-, incondizionato perché non si lascia deludere dai nostri tradimenti, e libero – perché non costringe e non pretende anzi, è disposto ad accettare il rifiuto…
Natale è lasciare che Lui entri nel nostro cuore profondo e vi prenda posto; Natale è dire come Maria il nostro “Eccomi” per iniziare una nuova vita con Lui, una storia, che è una relazione di intima confidenza e condivisione; Natale è dunque essere consapevoli che siamo chiamati ad un’eredità immensa e meravigliosa, un’eredità che non meritiamo, che ci è donata gratis : quella di Figli di Dio, chiamati alla libertà, alla pienezza ed alla gioia……!
Allora…Buon Natale e Buona Vita !