Accompagnare qualcuno negli ultimi giorni della sua vita è un’esperienza molto difficile e dolorosa: ci si rende conto che la persona cara sta lasciando questa vita terrena, e ormai niente e nessuno può impedire che questo accada. Ciascuno di noi di fronte a questi fatti tocca con mano anche la propria vulnerabilità: c’è un’ora che ci attende, che solo il Signore conosce e che dopo un tempo di vita terrena a volte lunga, a volte molto breve, ci rapisce e ci porta via verso un orizzonte altro.
È questo quello che ho sentito chiaramente quando ho visto e toccato il corpo senza vita di un mio famigliare che se n’è andato: quello che accarezzavo non era altro che un involucro, un baccello vuoto: la persona che avevo conosciuto e amato non era più li, era andato altrove.
Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore dice il salmo 89 (90) : ossia insegnaci che ogni giorno è un momento decisivo, unico ed irripetibile per la nostra vita, perché ogni giorno Dio ci mette a disposizione talenti naturali e Grazie per costruire la nostra persona secondo il Suo progetto. L’’uomo che sa che c’è un’ora che lo attende, non spreca il suo tempo in rimpianti del passato o in paure per il futuro, ma è colui che ha il cuore sapiente, è colui che “ha gli occhi di fronte” come dice il libro del Qohelet, perché sa discernere e scegliere sfruttando ogni occasione in modo vigile e consapevole.
La vita è un cammino in cui facciamo continuamente i conti con la nostra fragilità e finitudine, ma è assolutamente liberante sapere che il nostro futuro è custodito nelle mani di Dio ed orientato verso la vita che non finisce, la vita piena insieme con Lui…
… È questa la certezza dell’uomo dal cuore sapiente!
Mi piace pensare che il cammino di Quaresima che stiamo per vivere sia un’immagine simbolica del nostro cammino terreno: in questi 40 giorni, pertanto, siamo chiamati a prendere sul serio in mano la nostra vita di credenti domandandoci verso quale orizzonte stiamo volgendo il nostro sguardo e i nostri passi, verso quale punto cardinale stiamo orientando la nostra vita.
Mi colpisce sempre profondamente il rito simbolico delle Ceneri, porta che ci introduce in questo tempo di Grazia: il sacerdote mettendoci le ceneri sul capo, segno della nostra caducità, proclama Convertiti e credi al Vangelo;
Convertiti è un invito a cambiare direzione, a lasciarci dietro le spalle tutto ciò che fino ad oggi ci ha appesantito il cuore: i pensieri e gli atteggiamenti negativi verso noi stessi e verso gli altri, i legami o le situazioni dolorose che ci hanno incatenato, i pregiudizi che ci hanno oscurato lo sguardo. Convertiti vuol dire proprio tagliare con tutto questo, per poter finalmente incamminarci verso un orizzonte altro, verso la luce della Pasqua;
Credi al Vangelo: il Vangelo proclamato durante la celebrazione Eucaristica, cancella i nostri peccati ed è Parola sanante e liberante, è incontro con il Cristo, il Vivente.
Questo tempo prezioso che la Chiesa ci dona è dunque un’opportunità stupenda perché ciascuno di noi possa “configurare” le proprie scelte, i propri pensieri e sentimenti sempre più in sintonia con la vita buona del Vangelo, lasciandosi plasmare ed ammaestrare attraverso l’ascolto della Parola e il quotidiano dialogo intimo e personale con il Signore nella preghiera. È attraverso di essa infatti, che possiamo entrare in contatto con noi stessi, con i nostri desideri e bisogni esistenziali più profondi, per presentarli a Lui affinché li benedica e li porti a compimento.
Ma oltre all’arma potente della preghiera, anche il digiuno, è un esercizio di autolimitazione che ci orienta verso l’essenziale, ci aiuta a restare sobri e vigili, ponendo limiti e misure ai nostri bisogni ed appetiti spesso esagerati, di qualsiasi genere essi siano. Ci aiuta a dare sostanza alla nostra vita a ritrovarne il cuore per cui vale la pena vivere.
E infine la Carità, questa vocazione ad amare ed essere amati, è l’imperativo che portiamo iscritto nel nostro DNA di creature plasmate ad immagine e somiglianza di un Dio che è comunione, relazione ed è ciò che ci distingue da ogni altro essere vivente, ed è ciò che ci umanizza. Ecco quindi un buon tempo dunque un tempo opportuno, una buona occasione, un momento propizio per convertirci a Lui con tutto il cuore, la mente e le nostre forze!
Buon cammino di Quaresima!
Alessandra Cipolotti