Nel mese di ottobre qui all’ufficio catechistico abbiamo avuto un’occasione unica: abbiamo incontrato tutti i coordinatori vicariali (in prevalenza coordinatrici, bisogna dirlo!) e i presbiteri referenti per la catechesi. Sono state sette serate, da Abano a Sacro Cuore in Padova, passando per Caltrano, Fellette, Prozzolo, San Bonaventura e Monselice. Per praticità abbiamo riunito insieme gruppi di 4-5 vicariati. Per noi è stata un’occasione per incontrare chi coordina il percorso di iniziazione cristiana “nel territorio”; abbiamo ascoltato molto e volentieri: inizia così la verifica del percorso diocesano, che ha appena compiuto dieci anni. Inizia così la verifica: ascoltando.
Cosa ci ha colpito più di tutto? Renderci conto per l’ennesima volta di quante persone si spendono per l’iniziazione cristiana nella nostra Diocesi. Care catechiste, catechisti, accompagnatori, educatori: siete tanti ed è ammirabile l’impegno grande che ci mettete! Come san Paolo, anche noi «rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro» (1Ts 1,2-3).
Il coraggio dell’annuncio è il tema che guida le pagine di “Speciale catechesi” in questo mese di novembre. Il coraggio si vede nella perseveranza, nel continuare a seminare anche se i raccolti non sono più “quelli di una volta” (ma quanto ci pesa questo continuo confronto con il passato?). «Compito del moderno educatore – frase celebre di C. S. Lewis – non è di disboscare giungle, ma di irrigare deserti». Avere il coraggio dell’annuncio significa non accontentarsi di constatare che fuori c’è il deserto, ma chiedersi come continuare a seminare!
don Carlo Broccardo