SPECIALE CATECHISTI / agosto 2012

Tempo per verificare cosa ci rende felici
 
L’estate scivola più veloce delle altre stagioni. Sarà che le cose belle durano sempre troppo poco, ma il tempo estivo diventa sistematicamente una parentesi breve e repentina all’interno di periodi stagionali ben più lunghi e impegnativi. Attenzione, dunque, a non sprecarne neppure un attimo! Prima di tutto è necessario dare spazio al riposo, fisico e mentale. Staccare la spina fa sempre bene, ovunque ci si trovi: i paradisi tropicali e le mete alla moda non sono di certo indispensabili. Una buona pulizia della mente, un sano rilassamento e una rigenerante disintossicazione dalle tante occupazioni, si possono fare anche chiudendosi in casa, dedicandosi a letture che non siano di lavoro, incontrando gli amici che non si vedono da tempo e, soprattutto, facendo silenzio dentro e attorno a sé. Ma l’estate potrebbe essere anche una preziosa occasione per prendere in mano un buon libro di spiritualità, o la bibbia stessa, per soffermarsi su argomenti, riflessioni e considerazioni che in genere si rimandano a un dopo che non arriva mai.
L’estate, quindi, è il tempo per non vivere dissipatamente, ma per fortificare lo spirito e verificare che cosa ci rende felici, a cosa attacchiamo veramente il cuore.
Sant’Agostino di Ippona diceva che «come infatti l’uomo non poté crearsi da sé, così non è in grado di darsi da sé la felicità. Da altri, non da sé è stato fatto; da altri, non da sé gli verrà la felicità».
Non possiamo pensare di essere felici da soli, di procurarci la felicità autonomamente, ma solo con Dio, l’unico che può dare la vera felicità, e con l’aiuto degli altri fratelli e sorelle che ci vivono accanto e che sono l’immagine di Dio stesso.
Una notizia di pochi giorni fa riportava che «il volontariato coinvolge sempre di più i giovani, che imparano a stare vicino a chi soffre e a misurarsi con il disagio. Se a livello europeo l’Italia è solo al 14° posto per il numero di persone adulte che svolgono abitualmente attività di volontariato, cresce però il numero dei ragazzi. Molti sono i giovani che anche quest’estate partiranno per i paesi del Sud del mondo per vivere i loro giorni di vacanza a fianco di persone povere e bisognose. Giovani che scelgono il servizio come divertimento estivo, come occasione per dare senso alla loro vita sentendosi utili verso qualcuno più sfortunato di loro».
Mi sembra bello e fa bene a tutti ricordare, che il tempo dell’estate è oltre a un tempo per ritrovare la felicità nelle cose semplici, nella gioia di piccoli istanti, anche per incontrarla nell’aiuto reciproco, generoso, gratuito e mai inutile.
 
Giorgio Bezze
Direttore dell’ufficio diocesano per la catechesi
 
 
 
 
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