SPECIALE CATECHISTI / aprile 2012

 
Pasqua: non muore la speranza
 
 
È risorto, alleluia! È veramente risorto! È questo l’annuncio che si diffonde in ogni angolo della terra, incontrando i cuori disponibili a lasciarsi invadere dalla luce della risurrezione di Cristo.
Pasqua è una chiamata impellente alla speranza; è un invito a combattere ogni pessimismo; è un’esortazione a vincere il timore che tutto sia perduto per sempre. È un appello a rinascere a vita nuova, facendo memoria del nostro battesimo, divenendo più credibili nel testimoniare la fede in Gesù, il vivente.
Ma vivere la Pasqua è anche un invito ad accorgersi dei tanti segni di speranza presenti nelle nostre parrocchie, a cominciare dai bambini e dai ragazzi che ci sono stati affidati per accompagnarli nel
loro cammino di iniziazione cristiana. Molti di loro, in questi giorni, incontreranno per la prima volta il sacramento dell’eucaristia, o riceveranno il sigillo dello Spirito Santo attraverso il sacramento della cresima. E sarà per tutti una possibilità grande di incontrare l’amore fecondo di Dio.
Segno di speranza è anche il convegno ecclesiale che le diocesi del Nordest celebrano ad Aquileia, emblema del desiderio comune di camminare insieme, di trovare linee condivise per evangelizzare una porzione d’Italia che sembra ormai lontana dal senso cristiano della vita. Tale convegno è, dunque, un’occasione per testimoniare la speranza attraverso il desiderio di un “noi” che prende il posto dell’“io” e che è fonte di fiducia e futuro per le comunità cristiane.
Un segnale di speranza arriva poi dal cammino che la nostra diocesi sta compiendo per rinnovare il modello di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. È un cammino che muove ancora i suoi primi passi, ma che va perseguito, come spesso il vescovo Antonio ci ricorda, con serietà, convinzione e consapevolezza, attraverso la conoscenza, lo studio e il confronto negli organismi di comunione pastorale. È un processo impegnativo, che non riguarda solo la modifica di un metodo, ma che esige un cambio di mentalità nell’approccio verso chi chiede e decide di diventare cristiano, sia esso bambino o adulto.
Molte parrocchie procedono con determinazione, coinvolgendo i genitori, oltre che i consigli e gli operatori pastorali. Altre iniziano il loro cammino in queste settimane, con il timore e l’entusiasmo di chi affronta il nuovo. In ogni caso, ciò che importa è camminare nella direzione tracciata dagli orientamenti pastorali, i quali aiutano a capire come l’iniziazione cristiana riguardi tutta intera la comunità.
La Pasqua porta speranza anche nella vita dei catechisti, ricordando loro che tutto ciò che offrono, in termini di cura e passione, ai ragazzi, perché diventino discepoli di Cristo, non va perduto ma trova senso in ciò che Cristo stesso fa della sua vita: un dono di amore incondizionato per tutti.
Giorgio Bezze
direttore dell’ufficio diocesano per la catechesi
 
 
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