Sorelle e fratelli carissimi,
anche quest’anno abbiamo l’opportunità di prepararci, con lo studio, alla proclamazione e alla celebrazione del Vangelo di Matteo. Sarà al cuore delle nostre assemblee domenicali nell’anno liturgico 2016-2017.
È la XXIII settimana che viene preparata e offerta e che ci testimonia l’importanza e la centralità della Parola nei nostri percorsi formativi. È con gioia, quindi, che mi faccio voce della nostra Chiesa Diocesana per invitare a cogliere questa occasione come momento importante. È un Vangelo assunto nella Chiesa come il più catechistico. Infatti,
contiene i cinque grandi discorsi sul regno di Dio: il discorso della montagna con la predicazione del Regno, il discorso missionario e quello parabolico sul mistero del Regno, quello sulla Chiesa seme del Regno, e quello escatologico.
È considerato anche il Vangelo dell’Emanuele e della Chiesa. Emanuele, il “Dio con noi”, è il titolo applicato a Gesù fin dalla nascita (Mt 1,23). «Io “sarò con voi” tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (28,20). Gesù è la presenza di Dio nella storia, in Israele e nell’umanità, ed è la realizzazione piena (il compimento) della promessa di Isaia 7,14. È il Signore che accompagna la Chiesa di tutti i tempi e opera in essa. Si fa presente non solo nell’Eucaristia, ma anche «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono in
mezzo a loro» (Mt 18,20).
Per questo, il vangelo secondo Matteo è detto anche della Chiesa. Nel capitolo 18, il “discorso ecclesiale” riporta due volte il termine “ekklesia” per definire la comunità cristiana; e sulla fede di Pietro Gesù promette di fondare la Chiesa (16,18).
Condividendo la medesima fede e carità, i cristiani vivono come comunità di “fratelli”, sotto l’unico Padre e l’unico Maestro, il Cristo, in ascolto fedele, ma anche usandosi reciprocamente misericordia e cercando di salvare ogni fratello. Nella carità verificano se la loro giustizia è “più grande” (5,20), testimoniano la carità reciproca e con
tutti, soprattutto verso i “piccoli” (Mt 10,42; 25,40-45).
Il vangelo secondo Matteo è anche il più vicino all’Antico Testamento, che cita in continuazione, per mostrare che Gesù non lo rifiuta, bensì lo porta al suo compimento o perfezione. Ma è aperto a ogni uomo, perché tutti i popoli, mediante l’annuncio del Vangelo e il battesimo, diventino discepoli del Signore e trovino in lui la salvezza (28,19).
Vi benedico e vi attendo a Villa Immacolata.
Claudio Vescovo
anche quest’anno abbiamo l’opportunità di prepararci, con lo studio, alla proclamazione e alla celebrazione del Vangelo di Matteo. Sarà al cuore delle nostre assemblee domenicali nell’anno liturgico 2016-2017.
È la XXIII settimana che viene preparata e offerta e che ci testimonia l’importanza e la centralità della Parola nei nostri percorsi formativi. È con gioia, quindi, che mi faccio voce della nostra Chiesa Diocesana per invitare a cogliere questa occasione come momento importante. È un Vangelo assunto nella Chiesa come il più catechistico. Infatti,
contiene i cinque grandi discorsi sul regno di Dio: il discorso della montagna con la predicazione del Regno, il discorso missionario e quello parabolico sul mistero del Regno, quello sulla Chiesa seme del Regno, e quello escatologico.
È considerato anche il Vangelo dell’Emanuele e della Chiesa. Emanuele, il “Dio con noi”, è il titolo applicato a Gesù fin dalla nascita (Mt 1,23). «Io “sarò con voi” tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (28,20). Gesù è la presenza di Dio nella storia, in Israele e nell’umanità, ed è la realizzazione piena (il compimento) della promessa di Isaia 7,14. È il Signore che accompagna la Chiesa di tutti i tempi e opera in essa. Si fa presente non solo nell’Eucaristia, ma anche «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono in
mezzo a loro» (Mt 18,20).
Per questo, il vangelo secondo Matteo è detto anche della Chiesa. Nel capitolo 18, il “discorso ecclesiale” riporta due volte il termine “ekklesia” per definire la comunità cristiana; e sulla fede di Pietro Gesù promette di fondare la Chiesa (16,18).
Condividendo la medesima fede e carità, i cristiani vivono come comunità di “fratelli”, sotto l’unico Padre e l’unico Maestro, il Cristo, in ascolto fedele, ma anche usandosi reciprocamente misericordia e cercando di salvare ogni fratello. Nella carità verificano se la loro giustizia è “più grande” (5,20), testimoniano la carità reciproca e con
tutti, soprattutto verso i “piccoli” (Mt 10,42; 25,40-45).
Il vangelo secondo Matteo è anche il più vicino all’Antico Testamento, che cita in continuazione, per mostrare che Gesù non lo rifiuta, bensì lo porta al suo compimento o perfezione. Ma è aperto a ogni uomo, perché tutti i popoli, mediante l’annuncio del Vangelo e il battesimo, diventino discepoli del Signore e trovino in lui la salvezza (28,19).
Vi benedico e vi attendo a Villa Immacolata.
Claudio Vescovo