15a edizione del Festival Biblico

A Padova dal 10 al 12 maggio

Per il settimo anno consecutivo la diocesi di Padova aderisce al Festival Biblico, che quest’anno ha come tema POLIS, e ne sarà protagonista dal 10 al 12 maggio con una tre giorni ricca di proposte, che anche in questa edizione viene anticipata da alcuni eventi pre-festival: il 5 maggio il convegno diocesano delle famiglie Dove abiti? (ore 10.30-12.30) all’Istituto Manfredini di Este con la riflessione della biblista Rosanna Virgili; e la stessa domenica 5 maggio in serata (ore 21-22.30) il concerto Suoni per la città in basilica di Sant’Antonio a Padova con l’Orchestra di Fiati della Nova Symphonia Patavina diretta in questa occasione dal maestro Franco Cesarini. Pre-festival è anche l’Aperi-Agorà in programma mercoledì 8 maggio (ore 18.30-20.30) al Centro Universitario di via Zabarella a Padova dedicato in particolare ai giovani, invitati a Sentirsi a casa in Mozambico e tra i migranti a Foggia, grazie ad alcune esperienze “missionarie” del percorso “Viaggiare per condividere” e “Campo Io ci sto”.

Nei giorni del Festival (10-12 maggio) saranno 23 gli appuntamenti che si alterneranno, accanto alla proposta di sei itinerari (di qualche ora o di un’intera giornata, tra case celebri difficilmente aperte al pubblico, visite notturne, percorsi di street art in bici, ecc.) un’esperienza di pellegrinaggio a piedi e due mostre, una frutto di un concorso per le scuole lanciato proprio dal Festival (#Polis – Mai senza l’altro, dal 10 al 20 maggio al Centro culturale San Gaetano a Padova), e l’altra, sempre fotografica, di Gabriele Toso dal titolo Who I am? Polis beyond the city (dall’11 maggio al 2 giugno nella chiesa di San Gaetano a Padova).

Tre le prospettive a partire dalle quali si articola il Festival che permetteranno al pubblico una scelta ampia e diversificata per: farsi illuminare e leggere la storia attraverso le Sacre Scritture, riflettere sulla città come luogo/non luogo da costruire, abitare e approfondire le prospettive di sviluppo delle città e dell’idea di cittadinanza.

  • La prospettiva biblico-teologica viene aperta dall’intervento del priore camaldolese Alessandro Barban sul nuovo abitare di Gesù con un doppio appuntamento (10 maggio al Museo diocesano e a Casa Madonnina di Fiesso d’Artico); si snoda poi attraverso vari temi intrecciando la Scrittura, la Chiesa e il mondo (La Chiesa e i divorziati, 11 maggio, con Luigi Sandri e Nicoletta Sonnino); riflettendo sull’Apocalisse (Città celeste, città terrena. Gerusalemme nell’ultimo libro della Bibbia con Giuseppe Casarin); ragionando sulla città come grammatica delle relazioni umane (Dal conflitto alla condivisione con Lidia Maggi e Patrizia Parodi, 11 maggio); e sulla comunità cristiana nel suo essere parte della città (La comunità cristiana nella città secolare, 12 maggio con Vincenzo Rosito, Sabino Chialà, Armando Matteo, Livio Tonello). Ma non mancherà un appuntamento interreligioso (La Bibbia dell’amicizia. Ebrei e cristiani commentano insieme le Scritture, con Gadi Luzzatto Voghera, Giulio Michelini, Daniele Garrone, Adofo Aharon Locci, 12 maggio) e una riflessione su L’esperienza di Dio oggi: anche in città?, il 12 maggio con Chino Biscontin e Giuseppe Casarin.
  • La prospettiva artistica comprende mostre, itinerari tra luoghi e spazi del territorio, incontri, laboratori artistici e di scrittura per bambini e ragazzi, fino agli spettacoli: sabato 11 maggio (Venezia Salva, tragedia incompiuta di Simone Weil, ore 18.30 nella chiesa di Santa Caterina a Padova); domenica 12 maggio (Fratelli In Italia al Centro Culturale San Gaetano, ore 17 a Padova; il musical Il Sogno di Giuseppe alle 18 al teatro dell’Opera della Provvidenza a Sarmeola di Rubano), e in appendice lunedì 13 maggio lo spettacolo di Teatrocarcere alla casa di reclusione Due Palazzi (Babele: another brick in the wall). Non mancherà poi il linguaggio del cinema (muto in questo caso) introdotto dal gesuita padre Guido Bertagna, (Metropolis, domenica 12 maggio, al Centro Universitario).
  • La prospettiva politico/sociale con appuntamenti dedicati all’Etica nella città (con Simone Morandini, Giuseppe Milan e Germano Bertin, 10 maggio); ma anche alla costruzione della casa comune pensando all’Europa (10 maggio, con Paolo Feltrin e Gianluca Toschi). Spazio anche ai temi dell’Agenda 2030 (Abitare la città, abitare la terra, 11 maggio, con Gabriella Caramore, Marco Castrignanò e Luigi Gui); alle pratiche generative di welfare (Dal welfare aziendale al welfare di comunità, 11 maggio, con Franca Maino, Paolo dell’Oro e Fabio Streliotto); alle riflessioni sul futuro della città (Ri-generare, per la Polis del futuro, 11 maggio, con Silvano Petrosino, Maurizio Trabuio e Antonio D’Ovidio). In un quartiere-laboratorio della città di Padova – l’Arcella – verrà dato spazio all’educazione alla cittadinanza (12 maggio, Ubuntu, da abitanti a cittadini: utopia educativa? con Andrea Porcarelli, Francesca Memo, Paola Cosolo Marangon, Arturo Lorenzoni).

Un Festival, quello contestualizzato a Padova, che vede significative collaborazioni da parte di istituzioni (Comune e Nuova Provincia di Padova, Università, Ufficio Scolastico Territoriale, Centro Servizio Volontariato), Fondazioni (Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Centro Universitario, Lanza, ecc.), associazioni (UCID, Noi Associazione, Kalétheia, UCAI, ecc.), scuole (l’istituto Valle) e di privati. La pluralità di luoghi coinvolti in città e nel territorio diocesano (Fiesso d’Artico, Rubano, Campese, Este) evidenzia una crescente diffusione.

«Obiettivo del Festival – commenta don Roberto Ravazzolo, responsabile per Padova – non è dare soluzioni alle tante questioni che ruotano intorno alla città di oggi, ma generare processi a partire da alcune buone domande: cosa vuol dire abitare/co-abitare? Siamo disposti a lasciarci coinvolgere dalle sfide/opportunità che interessano oggi la città? La città è un intreccio di reti sovrapposte (commercianti, studenti, residenti, terzo settore, ecc.): come elaborare uno sguardo di sintesi? Inoltre, la Diocesi di Padova è impegnata a ripensare i modi e le forme della presenza ecclesiale nella città dell’uomo: come essere chiesa di comunità senza perdere la dimensione di chiesa popolare? Si tratta di rimettere al centro le relazioni, recuperare l’appartenenza come incontro delle diversità, equilibrio tra unità e molteplicità».

 

Tutti gli appuntamenti sono consultabili sul sito ufficiale del Festival Biblico: www.festivalbiblico.it

 

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