I frutti dello Spirito, quindi, non sono che la manifestazione di un dono ricevuto ed accolto, quello della presenza del Risorto, non più visibile in carne ed ossa come un tempo, ma comunque vivo e presente e capace di rigenerarci a nuova vita. Dopo la sua Risurrezione Gesù è apparso di persona più volte ai suoi discepoli e in luoghi diversi e prima di tornare al Padre ha promesso che sarebbe stato con noi tutti i giorni fino alla fine del tempo. Ebbene, la festa della Pentecoste è la manifestazione di un Dio che scende ancora una volta per incontrare noi, la sua creatura, e stabilire in noi la sua dimora – come ci ricorda l’antifona d’ingresso -, è un Dio che che non ci lascia soli, ma che sceglie di vivere in noi per poter essere da noi donato al mondo.