«Volete andarvene anche voi?». Non so se ci siano mai stati degli orientamenti pastorali della nostra Diocesi con questo titolo… Eppure è la domanda che tutti abbiamo ascoltato domenica 22 agosto; scrive l’evangelista Giovanni che, passato l’entusiasmo dei primi tempi, «molti dei discepoli di Gesù tornarono indietro e non andavano più con lui». Allora Gesù guarda in faccia i dodici apostoli e dice: «Volete andarvene anche voi?» (cfr. Gv 6,60-69). Non è obbligatorio seguire il Maestro; non è obbligatorio partecipare al percorso di iniziazione cristiana; non è obbligatorio dare la propria disponibilità come educatori, catechisti, accompagnatori. Molti, in questi ultimi anni, sono tornati indietro: famiglie che non si sono più fatte vedere, catechisti che si sono ritirati, accompagnatori che non hanno rinnovato la disponibilità per il prossimo anno pastorale… Per non parlare dei ragazzi che, dopo cresima e prima comunione, sono letteralmente spariti. Di fronte a questa realtà che ci fiacca il morale Gesù ci dice: «Volete andarvene anche voi?». È una domanda diretta, con cui ci ricorda che il nostro servizio non è un dovere; è un dono! È un dono per noi, che lo facciamo; alzi la mano chi non ha mai detto, alla fine di un anno: è più quello che ho ricevuto di quello che ho dato! È un dono per i ragazzi e le famiglie con cui scegliamo di fare un tratto di strada insieme.
Per i mesi di settembre e ottobre abbiamo proposto ai vicariati di fare almeno una mezza giornata per trovarsi insieme, per ascoltarsi, per confrontarsi sulle scelte fatte negli ultimi mesi e su quelle che immaginiamo di fare per il futuro prossimo. È un’occasione per raccontarci come mai abbiamo deciso di rimanere; perché, nonostante tutto, non ce ne siamo andati. Pietro ha detto: «Signore, tu hai parole di vita eterna»; e io, e noi, che cosa rispondiamo?
don Carlo Broccardo