Domenica 7 aprile, dalle 15.30 alle 18.30 all’Opsa di Sarmeola, gli accompagnatori dei genitori del nuovo cammino di iniziazione cristiana vivono il consueto pomeriggio di formazione e riflessione. Il tema di quest’anno è “Comunità di adulti: tessuto che genera alla fede”. A questo proposito vogliamo condividere con voi quanto emerso dai laboratori di terzo livello. Dalle tante esperienze ascoltate emerge che gli adulti si attivano volentieri soprattutto nei momenti di confronto sul vissuto, in particolare quello riferito all’educazione e alla crescita dei figli. Sono mossi da sollecitudine paterna e materna che può rivelarsi la soglia esistenziale da cui riascoltare la Buona Notizia incarnata in quel preciso momento della vita; una vita che può essere connotata da serenità, da entusiasmo, da lacerazioni, da dolori, da fallimenti, da felicità, ma quando l’annuncio intercetta quella precisa situazione e la illumina, risulta una Parola viva, quasi una Parola Nuova, una Parola di Vita Nuova. Meraviglia e gratitudine quando poi la vita di questi adulti concreti ci viene incontro, lei stessa, come annuncio di Parola Nuova, e quando lo si fa notare loro quasi non ci credono e si scherniscono perché reputano di non essere depositari di “tanto”. L’accompagnamento dei genitori allora ci sta dicendo che gli adulti si appassionano alla formazione quando avvertono che ci può essere qualcosa di buono, bello e nuovo che dà un senso pieno alla vita. Le provocazioni per la parrocchia quindi sono più di una:
1) promuovere la formazione di laici adulti capaci di cogliere le soglie di vita in cui il Vangelo ha qualcosa da dire, perché loro stessi le vivono o le hanno vissute e interpretate alla luce della Parola e, grazie a questa loro esperienza di vita, capaci di accompagnare altri adulti camminando insieme;
2) curare la spiritualità che il concilio Vaticano II indica nella Lumen Gentium: «La Chiesa è il popolo santo di Dio» in cui ogni battezzato è sacerdote, re e profeta e, secondo il proprio stato di vita, ha la missione di evangelizzare, ma anche di accogliere ciò che del Verbo ci precede ed è già presente in tutte le Creature;
3) la comunità deve essere un luogo di vera accoglienza anche di chi è in situazione di “irregolarità” (prima delle regole vengono le persone);
4) concepire una pastorale missionaria: il Vangelo e la comunità cristiana non sono fini a se stessi, ma per la “Vita buona” di ogni donna e uomo. Che la Risurrezione di Gesù il Signore doni solide fondamenta alla missione evangelizzatrice di tutto il popolo santo di Dio. (Lucia Boggian)