«Per trasmettere un contenuto meramente dottrinale, un’idea, forse basterebbe un libro, o la ripetizione di un messaggio orale. Ma ciò che si comunica nella Chiesa, ciò che si trasmette nella sua Tradizione vivente, è la luce nuova che nasce dall’incontro con il Dio vivo, una luce che tocca la persona nel suo centro, nel cuore, coinvolgendo la sua mente, il suo volere e la sua affettività, aprendola a relazioni vive nella comunione con Dio e con gli altri. Per trasmettere tale pienezza esiste un mezzo speciale, che mette in gioco tutta la persona, corpo e spirito, interiorità e relazioni. Questo mezzo sono i sacramenti, celebrati nella liturgia della Chiesa».
Perdonerete questa lunga citazione; è tratta dalla prima enciclica di papa Francesco, firmata poco dopo la sua elezione; nel pensiero e nel linguaggio lascia ancora trasparire la mano di Benedetto XVI. Papa Francesco non dice niente di nuovo: l’avevano già affermato Paolo VI e Giovanni Paolo II, il Direttorio generale della catechesi e le Linee guida per la catechesi in Italia. Nessuna novità, dunque; ma una verità profonda da non dimenticare: l’obiettivo della catechesi non è semplicemente dottrinale! Non è solo insegnare qualcosa; non è solamente che i nostri ragazzi capiscano qualcosa… Papa Francesco parla di mente, volere, affettività, relazioni; è in gioco tutta la persona, corpo e spirito.
Accompagnare i ragazzi, accompagnare i loro genitori: cosa significa? Negli ultimi dieci anni la nostra Diocesi ha scommesso nella convinzione che non sia più sufficiente fare un po’ di “dottrina”; abbiamo speso anche più energie di quelle che avevamo a disposizione per immaginare percorsi che coinvolgano i genitori e tutta la comunità. È stato facile? No. È stato utile? A nome di tutto l’ufficio, vi lascio con questa domanda, augurandovi buon Natale!
don Carlo Broccardo
Speciale Catechesi – Dicembre 2023