In questi mesi attraverso le pagine di “Speciale catechesi” abbiamo voluto offrire ai catechisti, agli accompagnatori dei genitori e a tutti i lettori della Difesa del popolo uno squarcio sul rinnovato percorso dell’iniziazione cristiana che la nostra Diocesi ha iniziato nell’anno pastorale 2013-14. Molte Diocesi italiane in quegli anni stavano mettendo mano al cammino del “catechismo dei fanciulli e dei ragazzi”, per trasformarlo in “iniziazione cristiana”; anche la nostra!
È stata una scelta importante, che ha chiesto non pochi cambiamenti alle nostre comunità; è una scelta su cui ora stiamo per fare un sondaggio, per capire come è andata: aspetti positivi, aspetti critici, fatiche e germogli da coltivare. È un cammino ancora giovane, non ha nemmeno dieci anni di vita! È un cammino tra altri: ogni Diocesi in Italia si è mossa in sintonia con le altre per quel che riguarda i fondamenti dell’iniziazione cristiana, ma con scelte diverse sui percorsi concreti.
In quest’ultimo numero di “Speciale catechesi” prima dell’estate, vorremmo tornare proprio sul fondamento: perché abbiamo messo in piedi tutto questo percorso articolato, talora percepito come fin troppo impegnativo? Qual è lo scopo di ogni nostro incontro, celebrazione, esperienza proposta? Lo dice la parola “iniziazione”: noi vogliamo che i nostri ragazzi incontrino il Signore Gesù, entrino nella vita della Chiesa, trovino quella libertà che solo la fede può dare. Ma sappiamo che perché questo avvenga non è sufficiente un percorso di iniziazione cristiana, per quanto ben strutturato; serve che la comunità nel suo insieme sia generativa. Perché i fiori talora spuntano anche tra le rocce o nel deserto; ma molto più spesso in un giardino coltivato, con qualcuno che se ne prende cura.
don Carlo Broccardo
Speciale catechesi Maggio 2022